La pallavolo è uno sport di squadra caratterizzato da azioni brevi che, per quanto seguano uno schema prestabilito, hanno comunque un margine di imprevedibilità. In questa disciplina, infatti, ogni giocatore deve esprimere al massimo le proprie potenzialità in quelli che in gergo tecnico vengono chiamati i movimenti fondamentali della pallavolo.
Ma quali sono i fondamentali della pallavolo e perché sono così importanti? Scopriamoli uno per uno.
I fondamentali tecnici della pallavolo
Battuta
La battuta, o servizio, è il primo dei fondamentali d’attacco che chi gioca a pallavolo è tenuto a imparare: è, infatti, l’azione che serve a mettere la palla in gioco, lanciandola nel campo avversario.
Viene eseguita da fondo campo dal giocatore che si trova in posto 1, sia all’inizio di ogni set sia dopo ogni punto, quando il servizio spetta alla squadra che ne ha appena conquistato uno. Si hanno 8 secondi per eseguirla, dal momento in cui l’arbitro fischia per autorizzare la ripresa del gioco, si può eseguire lungo tutta la linea di fondo campo e può essere di due tipologie principali.
Le due tipologie di battuta nella pallavolo
- dal basso: in questo caso la palla viene colpita nella parte posteriore, con la mano chiusa a pugno. Visto che non occorre tanta forza per effettuare questo tipo di battuta, può essere appresa facilmente (è la prima che viene insegnata ai bambini), ma senza dubbio non risulterà particolarmente pericolosa per gli avversari. Oggigiorno questo tipo di battuta è usata fino all’U13 con lo scopo di facilitare il gioco e dare più continuità alle partite;
- dall’alto: chiamata anche battuta “tennis”, è quella praticata dall’U14 in poi da tutti i pallavolisti e consiste nel colpire la palla – da fermi o saltando – lanciandola prima in aria e poi imprimendo forza e velocità con la mano aperta. Si può ricadere dal salto dentro al campo, ma bisogna obbligatoriamente saltare prima della riga senza pestarla, altrimenti si compie fallo di invasione.
Una buona battuta può avere due risultati principali: mettere in seria difficoltà la difesa avversaria o conquistare un punto.
Per eseguire una battuta a regola d’arte, è bene utilizzare delle scarpe che assicurino stabilità e ammortizzazione, come le Wave Momentum 3. Grazie a una sapiente combinazione di morbidezza e stabilità, sono perfette anche per i pallavolisti professionisti, tra cui anche alcuni giocatori delle nazionali, come Gianluca Galassi e Yuri Romanò.
Bagher
Il bagher è un movimento indispensabile per le azioni difensive: serve a rispondere adeguatamente al servizio o alle schiacciate dell’avversario, evitando che la palla tocchi terra nella propria metà campo, ma anche ad alzare la palla quando è in una posizione troppo bassa per effettuare un palleggio.
Per compiere al meglio questo movimento, è bene dotarsi di alcuni accessori protettivi, come i copribraccia e le ginocchiere. I copribraccia, come quelli del brand Erreà, riducono il rischio di dolori e abrasioni, mentre le ginocchiere sono fondamentali per evitare lividi e bruciature date dallo sfregamento con il terreno di gioco: per esempio, le ginocchiere Mizuno VS1, perfette in particolare per chi pratica il volley a livello agonistico, sono molto leggere ma al tempo stesso assicurano un alto grado di protezione. Dopo essersi dotati di tutta l’attrezzatura è però normale chiedersi: come fare il bagher nella pallavolo nella maniera corretta? Vediamolo insieme.
Come fare il bagher nella pallavolo
Il bagher, in pallavolo, è uno dei fondamentali più importanti e, proprio per questo, richiede una tecnica particolare, che occorre affinare con l’esperienza e l’allenamento per sfruttarne tutto il potenziale. Come fare, allora, il bagher nella pallavolo?
Quando si pensa al bagher, si guardano soprattutto le braccia del giocatore e al piano di rimbalzo che queste ultime formano. Ora, se è vero che la posizione delle braccia e delle mani è fondamentale per compiere questo movimento della pallavolo, è però altrettanto vero che anche le gambe, e in generale tutto il corpo, giocano un ruolo determinante per la buona riuscita di un bagher, perché è proprio da lì che parte la spinta per dare forza al colpo di rilancio della palla.
Innanzitutto, quindi, è necessario assumere la postura giusta, allargando le gambe fino a replicare l’ampiezza delle spalle, reclinando leggermente il busto in avanti e mantenendo le due mani a circa 30 cm l’una dall’altra: si uniranno solo nel momento di ricevere, per imprimere la giusta forza alla palla. In quel momento, le mani dovranno essere messe l’una sopra l’altra, con i pollici uniti, paralleli fra loro. Polsi e gomiti rappresentano invece la cosiddetta area di rimbalzo, il punto perfetto per colpire la palla.
Il bagher nella pallavolo: accorgimenti e indicazioni
Un altro accorgimento su come fare il bagher nella pallavolo che è buona norma seguire per eseguire al meglio il movimento consiste nel colpire la palla con entrambe le braccia. Sembra una banalità, ma in realtà è piuttosto difficile, considerando che la palla può arrivare al giocatore da qualsiasi angolazione. Eppure, assumere la posizione corretta per effettuare il bagher permette di indirizzare la palla nella direzione voluta con la massima precisione possibile.
Per effettuare al meglio un bagher, quindi, si piegano le gambe e si reclina il busto leggermente in avanti; contemporaneamente, si stendono le braccia, unendo le mani a cucchiaio con i pollici in mezzo. La palla viene quindi colpita con gli avambracci nel momento in cui si trova all’altezza dell’anca. Le braccia del giocatore possono poi muoversi in due direzioni: in avanti (bagher frontale, il più usato) o lateralmente (bagher laterale). È però importante che siano le gambe a dare la spinta alla palla e non un repentino movimento dal basso verso l’alto delle braccia
Palleggio
Tra i fondamentali della pallavolo, è impossibile non includere il palleggio, che è utile sia in fase di attacco che di difesa. Solitamente, si ricorre al palleggio per servire l’attaccante, che sarà così facilitato nell’effettuare una schiacciata diretta alla metà campo avversaria.
Il palleggio si esegue piegando le gambe e aprendo le mani a forma di scodella: nel momento in cui arriva la palla, si flettono gambe e braccia e subito dopo si estendono, in modo da rilanciarla con precisione.
Il palleggio può indirizzare la palla in avanti, indietro o lateralmente e può essere effettuato anche “in sospensione”, quando il giocatore salta e solleva i piedi da terra prima di toccare la palla.
Per i palleggiatori sono consigliate calzature basse e leggere, come per esempio le Netburner Ballistic FF 3, di fattura molto simile alle scarpe da corsa per via della loro estrema leggerezza, oppure le Wave Luminous 2, che offrono un eccellente fitting e grande stabilità, per evitare qualsiasi movimento del piede all’interno della scarpa.
Schiacciata
Nella pallavolo, si definisce attacco un qualsiasi movimento tecnico che riesca a spedire la palla nel campo degli avversari, soprattutto se accompagnato da un salto. Colpendo la palla il più in alto possibile, infatti, aumenta il numero delle traiettorie possibili e diminuisce il rischio di essere intercettati dal muro avversario. Esistono, quindi, diversi movimenti d’attacco, come il pallonetto e la palletta, ma il principale è certamente la schiacciata.
Per impararlo, occorre fare molta pratica perché per eseguire al meglio una schiacciata è necessaria la massima coordinazione. Al fine di schiacciare la palla con efficacia, infatti, bisogna saltare e, al contempo, portare il braccio all’indietro; successivamente, si porta il braccio in avanti e si colpisce la palla con il palmo della mano, scaricandovi tutta la propria forza.
Per eseguire le schiacciate nelle migliori condizioni possibili, è consigliabile utilizzare delle calzature che garantiscano comfort durante il salto, come le Sky Elite FF 2, progettate con materiali di prima qualità e con un design che permette di scattare agevolmente a rete, e le Crazyflight, che garantiscono un’ottima ammortizzazione e traspirabilità.
Muro
Il muro è un altro movimento imprescindibile per le azioni difensive: è l’azione svolta dai giocatori in prima linea per bloccare l’attacco avversario. Per eseguirlo, occorre saltare in alto a livello della rete, estendendo poi le braccia per respingere il pallone.
Il muro si può eseguire da soli o in gruppi di due o tre giocatori, ma l’importante è che non interferisca con l’azione degli avversari prima del momento in cui la palla viene rimandata nella propria metà campo. Per eseguire questa azione, servono grande concentrazione e tempismo, visto che bisogna saltare al momento giusto. Può fungere anche da azione di attacco, nel caso in cui venga utilizzato per rimandare la palla al campo avversario.
Uno degli accessori più utili per questo fondamentale è il nastro Strappal, da applicare sulle dita per proteggerle dall’impatto con la palla ed evitare fastidiosi insaccamenti o lussazioni.
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