Le tecniche di battuta nella pallavolo

I tipi di battuta nella pallavolo: come fare la battuta dall'alto, dal basso e che cos'è l'ace nella pallavolo

La battuta (anche chiamata “servizio”) fa parte dei cinque fondamentali della pallavolo (insieme al bagher, al palleggio, alla schiacciata e al muro) e, secondo molti allenatori, è addirittura il più rilevante. Il motivo di tanta attenzione per la battuta è che si tratta del fondamentale che dà l’avvio a ogni azione e che si configura come la prima occasione di far punto. Effettuando un buon servizio, inoltre, il sistema muro-difesa e il contrattacco riescono a far punto più facilmente anche in uno step successivo. Scopriamo allora i principali tipi di battuta nella pallavolo, come si fa, soprattutto la battuta dall’alto, e che cosa intendiamo quando parliamo di “ace” giocando a pallavolo. 

Il servizio nella pallavolo: come funziona?

L’evoluzione della battuta nella pallavolo è stata frutto, negli anni, della sperimentazione tecnica sul campo da gioco: si è così stati in grado di rendere la battuta più difficile per i giocatori avversari e più imprevedibile. Oggi, la battuta è un fondamentale decisivo e per certi versi “aggressivo”, un attacco vero e proprio. La fase battuta punto si può ritenere come la massima espressione del singolo giocatore, perché eseguito in piena autonomia. Infatti, in un set, in nessun’altra fase del gioco il giocatore ha completo controllo dell’azione come nel servizio, che può subito concretizzarsi in un “ace”: di cosa si tratta?

Che cos’è l’ace nella pallavolo?

Con “ace”, nella pallavolo, si identifica la battuta che cade direttamente a terra in campo avversario, al massimo dopo aver toccato un giocatore avversario. Questo tipo di battuta è quindi un servizio vincente, perché permette di far punto automaticamente, senza alcuna reazione avversaria.

Ma come si fa la battuta a pallavolo? Vediamolo analizzando i diversi tipi di battuta a disposizione.

I tipi di battuta nella pallavolo

Esistono due macro-tipologie di battuta, ossia quella dal basso e quella dall’alto. Il servizio dal basso è insegnato dagli allenatori agli allievi più piccoli e alle prime armi con lo sport della pallavolo, perché più semplice da imparare e da eseguire: si tratta, però, di un servizio più prevedibile rispetto ad altri, perché a parabola, quindi molto più lento. Il suo utilizzo è comunque obbligatorio fino all’Under 13 compresa. Il servizio dall’alto, invece, è caratterizzato da una maggiore instabilità e imprevedibilità, che ovviamente lo rendono più insidioso per i giocatori avversari. 

La battuta dall’alto a pallavolo, però, non è un unico blocco monolitico: se, fino alla prima metà degli anni Novanta, il servizio poteva essere effettuato solo dai tre metri di destra della linea di fondo campo, a partire dal 1995 è consentito battere lungo tutta la linea dei 9 metri, aumentando la tipologia di direzioni possibili.

Si può quindi parlare dei seguenti tipi di battuta nella pallavolo: 

  • float: la battuta flottante si esegue colpendo la palla in modo rapido e deciso, senza imprimere alcuna rotazione che potrebbe comprometterne la traiettoria. Per eseguirla, è necessario lanciare la palla in alto davanti a sé, colpendola poi con un movimento secco e preciso della mano aperta, mantenendo i piedi ben saldi a terra. È la battuta che ha caratterizzato la pallavolo fino agli anni Novanta e continua a essere insegnata nelle giovanili come progressione didattica per imparare le due tipologie seguenti di servizio, oggi probabilmente le più usate; 
  • jump float: è un tipo di battuta flottante che viene eseguita con un salto, che consente di aumentare la velocità del pallone e di ottenere un servizio più aggressivo rispetto alla versione tradizionale con i piedi a terra. In questo caso, il pallone si lancia più in alto possibile per essere colpito con mano ferma e con un gesto secco. La sua traiettoria sarà estremamente imprevedibile, rendendo la sua ricezione più difficile da gestire. Nei giocatori più alti, inoltre, permette traiettorie dall’alto verso il basso o comunque più ficcanti rispetto alla battuta float tradizionale;
  • jump spin: per effettuare questa tipologia di battuta, il giocatore si posiziona distante dalla linea di fondo e lancia il pallone leggermente in campo a un’altezza utile per imprimere un movimento di rotazione efficace, utilizzando la mano con cui poi lo colpirà. A questo punto, si procede con i passi tipici per un perfetto salto nella pallavolo (“sinistra destra sinistra” per i destrorsi e “destra sinistra destra” per i mancini) e si colpisce la palla il più forte possibile. Questo tipo di servizio, se eseguito al meglio, è molto potente e non lascia il tempo di organizzare una buona difesa alla squadra avversaria. Come nel caso della jump float, permette ai giocatori più dotati fisicamente di battere con traiettoria dall’alto verso il basso, rendendo il colpo ancora più difficile da ricevere. 

Tendenzialmente, come detto, i due tipi di battuta preferiti nella pallavolo sono la jump float e la jump spin, ma come scegliere quale effettuare? Se lo svantaggio della jump float consiste nel riuscire a generare meno ace rispetto ad altre tecniche di servizio, visto che è meno veloce, effettuare una jump spin è sempre un rischio, perché – se non eseguito con abbastanza potenza – potrebbe risultare inefficace e facilmente prevedibile dalla squadra avversaria; inoltre, la battuta jump spin richiede una buona dosa di coordinazione e una capacità di lancio della palla che prevede tanto, tanto allenamento. Ogni giocatore e ogni squadra devono valutare come muoversi a seconda della situazione in campo e della tecnica che si vuole implementare. 

Di solito, nell’economia del gioco, l’allenatore individua 1-2 giocatori che hanno il compito di forzare la battuta, e quindi possono sbagliare di più, e altrettanti giocatori che hanno un compito più conservativo, ovvero non sbagliare battuta nel corso del match e limitarsi a battute tattiche.

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Battuta tattica o battuta forte?

Nel momento in cui bisogna decidere quale tipologia di battuta effettuare, è importante valutare se ricorrere a una battuta tattica o a una forte, a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere: 

  • le battute tattiche sono quelle che vengono effettuate con l’obiettivo di creare un’opportunità tattica per la squadra, impedendo alla squadra avversaria di costruire un attacco efficace e di ottenere, conseguentemente, un punto facile. Può essere tattico, per esempio battere sulla schiacciatrice di prima linea per renderle più difficoltosa la rincorsa di attacco dopo la ricezione oppure battere molto corto per togliere completamente un giocatore dalla fase di attacco;
  • la battuta forte, invece, è potente e veloce: ha l’obiettivo di ottenere un punto diretto. In questo caso, l’allenatore difficilmente darà all’atleta un obiettivo, ma gli chiederà semplicemente di eseguire la propria battuta migliore.

Come fare bene la battuta nella pallavolo

Adesso che avete compreso quali sono i diversi tipi di battuta, ecco alcuni accorgimenti per eseguirla al meglio (sia dall’alto sia dal basso).

Come si fa al meglio la battuta dall’alto a pallavolo

Per eseguire bene una battuta dall’alto a pallavolo:

  • la palla viene lanciata, con una sola mano, di fronte alla spalla del braccio che batte;
  • la palla gira poco o per nulla;
  • il braccio oscilla all’indietro con il gomito in alto;
  • la mano sta vicino all’orecchio;
  • si colpisce la palla con il carpo della mano;
  • il braccio è disteso;
  • si sposta il peso del corpo in avanti per imprimere maggior forza e si segue la palla.

Come fare la battuta dal basso a pallavolo

Per eseguire bene una battuta dal basso, invece:

  • si rivolgono le spalle verso la rete e si divaricano leggermente le gambe, posizionandone una (quella opposta al braccio che colpirà la palla) leggermente in avanti; 
  • si stende il braccio con cui si tiene la palla (sinistro per i destrorsi e destro per i mancini) davanti a sé;
  • l’altro braccio oscilla all’indietro come un pendolo, mentre il peso corporeo sta sul piede posteriore;
  • il braccio poi oscilla in avanti e il peso si sposta in avanti;
  • si lascia cadere la mano che tiene la palla;
  • si colpisce la palla nella parte inferiore e sotto il suo centro con la mano aperta o chiusa a pugno, a seconda della potenza che si vuole imprimere alla battuta.