Perché fasciarsi le dita a pallavolo?

Non c’è bisogno di essere esperti di pallavolo per notare che molti giocatori si fasciano le dita e a volte persino i polsi con l’apposito cerotto sportivo. Ma perché lo fanno? I motivi principali sono due: aggiungere forza e resistenza alle dita e proteggerle da eventuali infortuni. 

Il taping nella pallavolo: come fasciare le dita

Per trarre beneficio dal taping delle dita, i giocatori di pallavolo devono applicare correttamente il nastro, seguendo dei passaggi precisi.

Innanzitutto bisogna preparare i cerotti, che possono essere applicati solo se le mani sono asciutte, tagliandoli a pezzi di circa 10 cm l’uno. 

È importante che il cerotto si applichi sui raccordi delle dita, ossia un pezzo tra falange e falangina e un altro tra falangina e falangetta. La fasciatura deve essere stretta, ma senza esagerare: lo scopo dell’incerottamento delle dita è prevenire contusioni e aumentare la resistenza, ma non bisogna bloccare la circolazione del sangue.

Una volta effettuata questa operazione, occorre tagliare il nastro in altri pezzetti più corti, di circa 3 cm, in modo da applicarlo perpendicolarmente al dito, nella zona delle unghie che, come vedremo tra poco, necessitano anch’esse di essere protette perché in caso di contusione possono procurare un dolore acuto.

Generalmente, le fasciature si applicano indice, anulare e mignolo, che sono le dita più soggette a infortuni nella pallavolo, tuttavia si può anche decidere di fasciarle tutte; anche per capire come fasciare il pollice nella pallavolo si può fare riferimento alle indicazioni che valgono per l’incerottamento delle altre dita. 

Gli esperti raccomandano comunque di effettuare il taping laddove si pratica pallavolo a livello agonistico e si partecipa a molte gare: solo in questo caso, infatti, il rischio di procurarsi un infortunio alle dita è davvero concreto. 

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Perché i pallavolisti si fasciano le dita?

Una volta imparato come fasciare le dita per la pallavolo non resta che scoprire il perché, le ragioni che inducono i giocatori a mettere in atto questa pratica. 

Innanzitutto è bene sottolineare che il taping delle dita (o di altre parti del corpo) non è un’esclusiva della pallavolo: molti sport atletici lo prevedono. Nel caso della pallavolo, l’applicazione del cerotto direttamente sulla pelle delle dita le aiuta a mantenere una posizione stabile; in questo modo si riducono i movimenti che potrebbero causare danni o dolore. 

Incerottare le dita, nella pallavolo, permette non solo di preservarne la salute ma anche di aggiungere resistenza: i giocatori di pallavolo, infatti, hanno bisogno di proteggere e rendere più resistenti le dita, perché colpire un pallone da volley può essere uno sforzo molto intenso per questa parte del corpo. 

L’applicazione del nastro adesivo atletico sulle dita, come sottolineato in precedenza, ha anche lo scopo di proteggere le unghie, soprattutto quelle dei battitori, i giocatori che sono più soggetti alla rottura delle unghie a livello agonistico, quando lo sforzo richiesto è maggiore. Non bisogna infatti dimenticare che, in uno sport come la pallavolo, la rottura delle unghie può portare anche a sanguinamento, causando un dolore molto forte. 

Dita insaccate nella pallavolo: di cosa si tratta

Nella pallavolo, il dito insaccato è un infortunio piuttosto comune. Si tratta di un evento traumatico, anche se di lieve entità, causato da un impatto violento dell’estremità del dito interessato. 

Il dito insaccato si presenta più gonfio del solito e nel momento in cui si cerca di fletterlo o di tenderlo si sperimenta un dolore anche acuto. Fortunatamente, il dito insaccato guarisce da solo, dunque non sono necessari trattamenti particolari, tuttavia ci sono alcuni accorgimenti che possono alleviare i sintomi e accelerare il processo di guarigione, per esempio immobilizzare la parte lesa tramite un bendaggio o dei tutori e l’applicazione di ghiaccio per alcuni giorni. 

Solo in rari casi il dito insaccato necessita di un intervento medico o chirurgico, che può consistere nell’aspirazione del liquido sinoviale, che permette di recuperare appieno il movimento laddove l’infortunio ne ha comportato la compromissione.

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