Gli infortuni nella pallavolo: intervista a Fabio Marcato

Gli infortuni nella pallavolo: intervista a Fabio Marcato
Primotemposport.com ha intervistato il Dott. Fabio Marcato, ex fisioterapista della Nazionale Italiana di pallavolo maschile e dell’Associazione Calcio Milan, per comprendere attraverso 10 domande quali sono gli infortuni più comuni nel mondo del volley e come prevenirli, indipendentemente dal ruolo in campo. Una figura molto esperta e qualificata dunque, che esprimerà il suo parere offrendo anche qualche importante consiglio dal punto di vista della prevenzione e del recupero.

Di seguito le 10 domande e risposte dell’intervista

 

Qualcosa su di lei: qual è la sua professione? Qual è stata la sua carriera nel mondo sportivo? 

Sono diventato Fisioterapista nel 1994 e da subito mi sono interessato di riabilitazione sportiva e problematiche muscolo scheletriche. Dal 1994 al 2002 sono stato fisioterapista nella Rhea Vendors Softball serie A1 e del Caronno Volley serie B1. Nel 2002 il mio primo incarico in una squadra nazionale quella della FISG culminata con le Olimpiadi di Torino nel 2006. In quella stagione sono passato alla Nazionale Senior Maschile di Pallavolo e alla Sparkling Volley Milano A1. Nel 2012 ho seguito la nazionale Italiana di Badminton fino alla stagione 2017/18. Nella stagione sono stato chiamato al Milan in prima squadra con Mister Montella prima e Gattuso a seguire. Ad  oggi collaboro con il Tennis Club Sesto in un progetto di supervisione di giovani e promettenti tennisti presso il mio studio a Milano.  

Quali sono gli infortuni più comuni nella pallavolo? 

I traumi da sovraccarico tendiniti (ginocchio\spalla\), lombalgie e traumi distorsivi (caviglia\ginocchio\dita). Le lesioni muscolari sono eventi meno frequenti.  

Quali sono le cause più comuni di infortunio?

Gli infortuni possono riconoscere diverse cause legate alla tipologia di sport praticato alle caratteristiche soggettive di ciascun atleta sia fisiche che psicologiche, al grado di preparazione sport specifica, così come fattori legati all’equipaggiamento tecnico, condizioni ambientali ed anche lo stile di vita dell’atleta.  

Esistono dei soggetti che potrebbero essere maggiormente predisposti a subire infortuni?

E’ un discorso complesso che comprende caratteristiche sia fisiche che psicologiche che pongono il soggetto in una situazione di potenziale infortunio più alta rispetto ad altri atleti. Le caratteristiche multifattoriali di ciascun atleta sono, soprattutto a livello amatoriale, la spiegazione del perché vi sono soggetti che si infortunano più di frequente o che, sottovalutando l’infortunio occorso, ricadono in recidive e problematiche di recupero. Nei livelli più alti oltre a questi fattori intrinseci, psicologici, morfo strutturali e atletici del singolo atleta, diventa importante  il grado di collaborazione con lo staff medico\tecnico, al fine di concentrare il focus dell’attività preventiva sull’aspetto più deficitario. Venendo meno uno di questi aspetti, l’infortunio avrà sempre una percentuale più alta di rilevanza.  

Ci si infortuna di più in allenamento o in partita? 

I dati ci dicono che ci si infortuna di più in partita rispetto agli allenamenti a parità di tempo giocato nei professionisti. Nelle categorie inferiori sembrerebbe che questa differenza tenda a diminuire.  

Cosa fare in caso di infortunio?

La valutazione dell’entità dell’infortunio è fondamentale per stabilire il percorso terapeutico e i relativi tempi di recupero. Rivolgersi ad un professionista sanitario è il miglior consiglio che posso dare. Il fai da te può essere penalizzante sia in termini di percentuali di recupero che di tempistiche di rientro all’attività sportiva.  

Quali sono gli elementi chiave per una corretta prevenzione? 

Una buona prevenzione deve essere personalizzata alle necessità del singolo atleta indi un corretto screening, una corretta somministrazione di esercizi e valutazione e adeguamento  in itinere degli obbiettivi e necessità. Vi sono poi caratteristiche personali di controllo motorio, timing e setting neuromuscolare e motivazionali su cui lavorare in ottica preventiva.  

Esistono differenze importanti tra uomini e donne quando si parla di prevenzione?

Non sembrerebbero esserci differenze sostanziali tra  infortuni uomo\donna. La prevenzione sport specifica, pur tenendo conto delle differenze biologiche di genere, si basa su quelle caratteristiche uniche e personali di ciascun atleta, donna e uomo che sia, che sono oggetto di focus durante lo screening a tutto campo dell’atleta.  

Recupero degli infortuni: quali sono le tempistiche da rispettare?

È fondamentale nell’atleta una sinergia tra aspetto riabilitativo e ricondizionamento atletico. Ogni infortunio consta di una lesione su una struttura anatomica che però è inserita in un contesto funzionale soggettivo. La parte acuta e subacuta vanno gestite dallo staff medico che, in base ad una serie di parametri di valutazione, consentiranno una volta acquisiti degli step di recupero adeguati, di passare alla parte di ricondizionamento atletico seguito dai preparatori dove le caratteristiche prestazionali dell’atleta e dei parametri di forza e coordinazione verranno implementati al fine di garantire un approccio performante prima del ritorno al gesto sportivo. Il tempo è un parametro di importanza relativo nel percorso  di recupero, molta più importanza si da al raggiungimento di parametri funzionali progressivi che rivela una visione più reale e corrispondente alla fase di recupero che il soggetto infortunato ha raggiunto.  

Quali sono le terapie più comuni che vengono utilizzate nel mondo del volley per il recupero dei giocatori?

L’esercizio terapeutico è il telaio su cui costruire il recupero dall’infortunio dell’atleta a cui possono essere affiancate diverse tipologie di terapie fisiche che lo staff medico decide di proporre. Le terapie fisiche più comuni sono la Tecarterapia la Laserterapia, le Onde d’urto, l’elettroterapia e l’ultrasuono terapia. bendaggi funzionali o l’utilizzo di tutori appositi per sportivi sono usati sia nel RTP (return to play) o in funzione preventiva se pensiamo a dita e caviglie più spesso oggetto di aventi distorsivi.  

Cosa può suggerire ai giocatori di pallavolo di qualsiasi livello per prevenire e per recuperare dagli infortuni?

Un cattivo warm up sta alla base di una possibilità di infortunio maggiore rispetto ad un warm up condotto con criterio. Fare un buon riscaldamento è il primo atto di prevenzione dagli infortuni di qualsiasi sportivo! La prevenzione è ormai una parte importante del lavoro di un atleta a qualsiasi livello e va coordinata da figure competenti che ne garantiscano la corretta somministrazione e composizione. Il recupero di un infortunio va necessariamente affidato ad un professionista che saprà valutare e consigliare al meglio sulle strategie di recupero.   Ringraziamo il Dott. Fabio Marcato per la disponibilità.